dlGM medio

 

Nuovo DLG con BUTTERFLY.

 

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Boom di nuova concezione:

Il tubo si costruisce in due fasi: nell'anima in polistirolo ho effettuato due scanalature (ai lati) in ognuna della quale ho inserito un filo di nylon di 1,2mm di diametro e un rowing nf12. Ho lasciato poi catalizzare nell'angolo delle scale per avere il booma dritto.
Infine ho ricoperto con solo 2 strati di UD da 80 e ho avvolto il tutto col kevlar. Ho avvolto del nastro adesivo al contrario per comprimere il tutto e ho lasciato catalizzare sempre nel solito angolo. Alla fine ho tirato il filo di nylon che è uscito molto facilmente. Tale filo mi ha lasciato un comodo canale per i rinvii di carbonio da 0,8mm che uso sempre. Il risultato pesa solo 13 grammi per 65 cm di lunghezza, i diametri sono 18mm e 8 mm.
I vantaggi di usare l'estruso (tagliato dalla nostra super TGA ) sono stati quelli di avere una sezione ellittica del boom che mi aumenta la rigidità del tubo nella direzione del lancio, di poter inserire due rowing ai lati tipo longherone, di aver potuto rinunciare ai bowden (che da soli pesano più dell'estruso che ho usato) e di contribuire alla solidità della struttura. Le fibre longitudinali di carbonio infatti vengono serrate fra il kevlar e il polistirolo e quindi non si flettono ortogonalmente al booma e mi garantiscono una ottima rigidità, tanto che questo booma, nella direzione del lancio, è notevolmente più rigido di un altro booma costruito con 3 strati di UD da 80 e vetro.

 

 

Fuso ricavata col sistema del master a perdere. E' in twill di kevlar da 160 con 2 nastri di UD di kevlar fra BE e punta per la massima resistenza agli atterraggi e 2 nastri di UD di carbonio fra BE e fine cappottina per la massima rigidità. I nastri si incrociano in corrispondenza del punto più sollecitato (BE).

 

 

I piani di coda sono in kevlar da 24: extra leggeri e super robusti. Nonostante i rinforzi in UD e il consueto rowing sul BE della parte inferiore del direzionale per poter atterrare anche sul terreno duro, il peso è bassissimo. Lo stabilizzatore è più grande dello stabilizzatore del supergee di circa il 30%. Il timone invece è SGII standard.

 

 

Il BE è ricoperto con kevlar da 36.

 

Lo spacco della cerniera è invisibile sia per il direzionale che per l'elevatore. Con comando a 0 la fessura è 0. Tale soluzione è laboriosa da mettere a punto, ma presenta ottimi vantaggi aerodinamici. In foto si nota anche il rowing sul BE della parte inferiore del direzionale.

 

La pianta alare è a 3 rastremazioni. Ho preso spunto dall'ala dell'Aspirin anche se la forma è diversa. La superficie alare è la stessa del SGII. I profili sono quelli dell'SGII leggermente modificati per permettere la terza rastremazione. L'estruso usato per le anime è un estruso bianco con resistenza compressione molto elevata e peso specifico di 34,9g/m^3. Le anime pesano 56 grammi, contro i 48 dell'estruso dow chemical che uso spesso.

 

L'ala è coperta da una struttura a 45° di carbonio UD da 80g/m^2 per aumentare la rigidezza a torsione. La struttura è chiusa da un lato dal longherone quasi passante e dall'altro dal BE in carbonio da 90 messo a 45°. Il carbonio è stato preincollato sul BE tramite l'ausilio della colla spray sulle striscie di carbonio e l'ausilio della UHU por sul BE. Usare la UHU POR sul BE permette di mettere tale colla a contatto non sul naso del BE ma qualche mm più indietro permettendo così un più forte incollaggio della resina da laminazione sul naso dell'anima poichè non c'è la colla spray da schermo.

L'UD che funge da disser è stato invece preincollato con la UHU plus 24h.

 

La semiala finita in posa invernale... Ho usato del vetro da 40 raddoppiato sulla radice e sugli alettoni (sia dorso che ventre). Pezze di carbonio da 90 sono messe in corrispondenza delle estremità e in corrispondenza degli scassi per i servi.

 

La semiala sinistra pesa sorprendentemente poco (59,5g), considerando l'anima usata e la pittura. Tale risultato è stato ottenuto riducendo al massimo la resina tramite carta assorbente.

 

 

In questa foto si nota la trama del tessuto. Purtroppo si nota in rilievo il sottile tessuto di carbonio UD da 80 usato per il disser. Si nota anche il kevlar da 25 usato per cerniera.

 

 

In questa foto si nota il longherone quasi passante (ottenuto infilando un rowing in una fessura eseguita col cutter), lo scasso per l'elettronica e l'incollaggio delle semiali eseguito con resina da laminazione e una ordinata in tela di carbonio da 90 messa a 45°.

 

Il supporto per il cabra è realizzato con un piccolo profilo di estruso bianco laminato con dell'UD di carbonio da 200. Nonostante il basso peso, è più rigido di uno analogo di balsa.

 

Questo è il regolatore di tensione utilizzato per poter usare 2 lipo e avere in uscita una tensione fissa di 5v.

 

 

In questa foto si nota la pezza di carbonio da 90g/m^2 in diagonale usata per giuntare le semiali, si notano i comandi di alettoni e flap realizzati nei modelli da F3J per la massima pulizia aerodinamica. Si nota anche la fessura che è stata ridotta al massimo così come eseguito con i piani di coda. Per realizzare tale cosa si deve eseguire l'incisione dell'alettone più avanti (verso il BE) rispetto alla linea della cerniera, quindi si deve tenere la lama del cutter inclinata mentre si incide il poli. Poi si deve eliminare del polistirolo dall'ala per permettere alla parte mobile di entrare nella parte fissa.

 

 

In questa foto si nota il supporto cabra e relativa fessura per il movimento della parte mobile, il carbonio UD usato per creare una base al cabra (che per adesso ho reso rimovibile), infine si nota la fessura praticata nel booma per il tondino. Si nota anche il montaggio del direzionale e la fessura per la cerniera. Per i rinvii sono stati usati un tondino di carbonio da 0,7mm per il cabra e uno da 0,85mm per il direzionale.

 

 

In questa foto si nota il BE in carbonio e la paletta di lancio realizzata in legno e tessuto di carbonio.

 

 

DLG collaudato.

 

In questa foto si nota come ho posizionato la squadretta per avere pulizia aerodinamica e una lunga corsa necessaria al butterfly. I servi sono stati messi dietro al longherone per non indebolire la struttura d-box. Purtroppo i servi, nonostante spessi solo 8mm, sporgono dalle ali, soprattutto quelli degli alettoni.

 

Foto da sotto.

 

Butterfly:

 

 

L'elettonica comprende 4 servi da 4,7g e 0,7Kg di Lindinger e 2 servi da 6 grammi per cabra e timone. Come batterie due celle al litio polyquest 300mAh da 18 grammi oppure 2 celle e-tec 450mAh da 21 grammi in caso di vento.

Il cablaggio ha influito molto sul peso finale, che sarebbe potuto essere anche più basso: stimo di aver usato 17 grammi in più di quelli che avrei utilizzato installando i servi nel boom. Le ali si montano tramite un doppio tondino di carbonio che si incastra in fusoliera (irrobustita in quel punto anche da un'ordinata realizzata in balsa e carbonio UD) e una vite da 6mm posteriore. La connessione elettrica dei 4 servi alari è stata realizzata tramite un connettore multiplex a 6 contatti.

Il dlg, al collaudo, pesa 276 grammi con pacco al litio 2s300mAh, che è un peso veramente basso considerando i 4 servi nelle ali. Non è stato aggiunto piombo in punta poichè il modello già è bilanciato con il leggero peso delle batterie al litio per via del booma e dei piani di coda leggerissimi. Il baricentro è posizionato a circa 80mm dal BE. Con tale baricentro il modello, nella prova di picchiata, non accenna a scampanare, ma il pilotaggio è comunque molto semplice, forse per via dell'elevato K di coda.

Sono una schiappa a lanciare, ma sul lancio non colpisce, forse per via del peso basso e del diedro accentuato (7°). La struttuta però, anche se in VTR da 40, sembra molto rigida a torsione per via del dbox. Anche il boom è molto rigido. Ho guardato dei lanci al rallentatore e, dopo la prima imbardata, non oscilla come capitava (per fortuna poco) sul mio vecchio dlg.

4 servi nelle ali significa poter dare il comando di alettoni senza scomporre molto i flap. Con la mia evo9 ho usato lo stesso programma che uso sui miei modelli da F3J, con 3 fasi di volo su un interruttore e il butterfly su un pulsante sinistro per avere la mano destra libera. Il comando del direzionale è molto generoso e i 7 gradi di diedro lo rendono ancora più efficace. Comunque, complice il grosso cabra, il dlg riesce a stare facilmente in termica con un filo di cabra e timone con gli alettoni che tengono il modello livellato.

Una nota sul nome. Medio sta per peso medio.

Nella prossima realizzazione cercherò di migliorare la finitura di pod e booma.

 

 

EDIT maggio 2008.

E' stato rifatto il piano di quota con uno di superficie maggiore per avere un coefficiente di stabilità K= 0,5. Iil diedro longitudinale è stato portato a 0° tramite un procedimento appreso sul baronerosso. E' stato spostata la paletta di lancio arretrandola di oltre 10 mm. Inoltre dopo una riparazione il peso è cresciuto fino a 285 grammi, ma il comportamento generale è nettamente migliorato, per via del K aumentato e del diedro longitudinale 0. Nonostante il baricentro molto arretrato, è diventato ancora più facile da pilotare.

Ecco una foto, assieme al successore dlGM-c.

 

 

Analisi pesi:

Anime: 56g

Pod: 27g

Boma: 11,5g (lunghezza 55 cm)

Stabilizzatore completo: 7,6g

Timone: 6,0g

Ala ricoperta:

Peso servi e cablaggio nelle ali:

Peso cablaggio in fusoliera: 7,5g

 

Link a video:

LANCIO

Atterraggio con butterfly

 

 

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